Questo testo ibrido, a metà strada tra il saggio e la narrativa d'invenzione, è diviso in due parti. Nella prima parte Roth racconta e commenta il rapporto di Kafka con le donne, in particolare Milena Jesenska e Dora Diamant. Dove trovò Kafka il coraggio di lasciare Praga nel luglio 1923 e passare gli ultimi mesi di vita con Dora? Cosa gli diede il coraggio di compiere quel gesto di straordinaria indipendenza? L'amore per Dora o la consapevolezza della morte vicina? Nella seconda parte del testo, senza apparente soluzione di continuità, Roth immagina che nel 1942 a Newark il suo professore di ebraico sia un certo Franz Kafka, un rifugiato ebreo praghese. Appreso che il professore vive da solo in una stanza d'affitto, la famiglia Roth si mobilita per accasarlo con la zia Rhoda, un'incallita zitella...