La storia ÿ ambientata a Koganei, una città alla periferia ovest di Tokyo e si svolge nel 2010. Arrietty ha ormai 14 anni, ma non ÿ una ragazzina normale. Lei infatti ÿ un esserino alto non più di dieci centimetri e vive con la sua famiglia composta da sua madre Homily e dal padre Pod sotto il pavimento di una grande casa di campagna, dove i "grandi" umani vivono inconsapevoli della loro presenza. La famiglia di Arrietty si nutre degli scarti degli umani ed ÿ solita "prendere in prestito" (per così dire) gli oggetti d'uso comune lasciati in giro o dimenticati, che quindi "spariscono" misteriosamente. La vita della ragazza cambia però improvvisamente quando nella casa viene ad abitare Sho, un ragazzo di circa la sua età , cagionevole di salute e d'animo solitario e che, unico tra gli umani, riesce a percepire la presenza di questi piccoli esseri. Tra i due, dopo l'iniziale diffidenza, si stabilisce poco a poco un profondo legame, nonostante le differenti dimensioni ed il divieto di farsi vedere dagli umani imposto ad Arrietty dai genitori.
Miyazaky e lo studio Ghibli mi avevano fatto sognare molte volte, ma la poesia di questo film mi ha colpito come nessun altro dei loro lavori.
Una melodia delicata che si dipana dal primo all'ultimo fotogramma che mi ha commosso fino alle lacrime, sostenuta da un disegno, da una animazione fantastici e da una colonna sonora indimenticabili: questo film è un fazzoletto di seta che ti avvolge l'anima.
La storia che si racconta è ben di più di una favola, ma una profonda e toccante meditazione su cosa sia la vera freschezza della vita e sulla paura dell'ignoto che si affaccia nei nostri cuori.
Marcello Cavazza - 17/01/2013 12:52