Tutto ruota attorno a una latteria, che la giovane Belinda vuole aprire nel centro di un delizioso paesino medievale. Certo, il paesino più che delizioso sembra sonnolento, a causa di una giunta comunale poco attiva; certo, nel negozio che Belinda sta ristrutturando si dice aleggi la presenza di un fantasma. Ma la ragazza vuol cambiar vita a tutti i costi, per superare il divorzio dei suoi, per riprendersi da una delusione amorosa, per rompere con tanti legami. La circonda una folla di personaggi divertenti e scombinati, sinceri e misteriosi... come la vita.
La nostra recensione
Borgo propizio è una fiaba realistica scritta da Loredana Limone per il suo bisogno di un mondo parallelo in cui rifugiarsi, a cui fare ritorno. Il libro ruota intorno all'apertura di una latteria anche se in realtà Borgo propizio è un luogo tra il reale e l'immaginario in cui si svolgono delle storie quanto mai vere, vive, sebbene i personaggi siano tutti inventati.
Non esiste un borgo preciso ad aver ispirato l'autrice, ma "il borgo" tra tutti quelli che ha visitato, sfondo ideale per la sua storia perché l'autrice ama i borghi, quelli un po' antichi, quelli bistrattati, non considerati come dovrebbero, luoghi che danno un senso di eternità, dove l'aria è buona, il cibo genuino, dove il ritmo è diverso, dove anche la gente pare più autentica, dove le pietre parlano da sole. Loredana Limone ha così creato il suo borgo in cui trovare allegria e buonumore. I personaggi che lo abitano sono vivi, autentici, spontanei, senza sovrastrutture. La narrazione è venuta da sola¿
Valeria Merlini