I dieci soldati della squadra Bravo hanno compiuto una coraggiosa azione di guerra in Iraq, immortalata per caso dalle telecamere di un tg; trasformati di colpo in eroi nazionali, vengono richiamati in patria per due settimane di Victory Tour (interviste in tv, visita alla Casa Bianca, comizi pubblici aperti dal sermone di un predicatore), che culminano nell'apparizione come ospiti d'onore alla tradizionale, popolarissima partita di football del Giorno del Ringraziamento. Durante questa fatidica giornata, fra le strette di mano ai petrolieri texani, le canne fumate di nascosto, il trauma ancora vivissimo della recente morte di un compagno, la sensualità delle cheerleader, le avances di Hollywood e una proposta di diserzione, il diciannovenne soldato scelto Billy Lynn cerca di non impazzire: la mattina dopo, la squadra deve tornare al fronte.
La recensione del libraio
Un libro sulla guerra senza la guerra, una tirata sarcastica ed estremamente intelligente sull'orgoglio nazionalista americano non priva di momenti delicati e riflessivi.
Di grandi romanzi di guerra, senza scomodare Hemingway, ne sono stati scritti molti: dal capolavoro di Joseph Heller Comma 22 al geniale e delirante Mattatoio n° 5, dal fondamentale Il partigiano Johnny al più recente Asce di Guerra di Vitaliano Travagli scritto insieme al collettivo Wu Ming, solo per citarne qualcuno. La sensazione dopo aver letto È il tuo giorno, Billy Lynn!, è che gli basteranno pochi anni per entrare di diritto in un immaginario elenco dei "migliori libri sulla guerra", che siano di propaganda della stessa piuttosto che contro.
Lo struggente romanzo di esordio di Ben Fountain dà uno spaccato devastante non tanto del conflitto in Iraq, quanto della desolazione morale e culturale degli Stati Uniti durante gli anni della presidenza di George W. Bush. Lo fa raccontando la storia dei dieci soldati della squadra Bravo che, immortalati per caso dalle telecamere di un Tg mentre stanno compiendo una coraggiosa azione militare in Iraq, vengono richiamati in patria per due settimane di un delirante e a tratti grottesco Victory Tour mascherato da premio.
I ragazzi vengono di colpo trasformati in veri e propri eroi nazionali (per lo più a fini di propaganda e per rinsaldare la fiducia della nazione nel conflitto iracheno) e tra interviste, conferenze e una visita alla Casa Bianca, raggiungono l'apice della loro popolarità durante l'apparizione allo stadio dei Dallas Cowboys in qualità di ospiti d'onore durante la tradizionale partita di football del Giorno del Ringraziamento. Tutto questo però tacendo sul fatto che, una volta terminato lo show, i soldati (la cui fragile psiche risulta devastata dalla guerra) verranno rispediti al fronte, con buone probabilità di farsi ammazzare, a combattere altre battaglie che devono restare lontano da casa, dimenticandosi in fretta che lo spettacolo che stanno offrendo è solo un breve intervallo tra una morte e l'altra. Ma questa è l'America di Bush che, con la stessa indifferenza, spedisce i giovani sul palco di uno stadio davanti a migliaia di persone senza dargli nessuna indicazione o in guerra a farsi ammazzare.
Durante questa assurda giornata, fra strette di mano a petrolieri texani e i soldi più o meno reali di Hollywood, il diciannovenne caporale Billy Lynn tenta di superare senza impazzire il trauma della recente morte di un compagno, una proposta di diserzione e soprattutto il folle amore scoppiato all'improvviso con una stralunata cheerleader. Tuttavia anche Billy (i cui tentativi di rispondere in modo adeguato a un mondo che con lui non è delicato per niente, sono commoventi) finisce trasformato in un fenomeno da baraccone nel vacuo spettacolo mediatico che lo sta divorando insieme ai suoi compagni.
La critica ha giustamente incensato questo romanzo consacrando Fountain come una delle voci più originali della letteratura americana di oggi: con il suo sguardo, ironico e allo stesso tempo doloroso, è riuscito a non fare sconti a un mondo fasullo basato sulla spettacolarizzazione di ogni cosa - dalla guerra allo sport - rivelando un paese sconfitto a dispetto di qualsiasi vittoria militare. Attraverso il dramma del soldato Billy ha accompagnato per mano i lettori in un deserto lontanissimo da quello iracheno, ma molto più insidioso perché nascosto dietro l'ignoranza di coloro che della guerra conoscono solo la facile retorica.
MASERA LUCA - 21/10/2013 12:28