Sesto appuntamento con la saga che ha appassionato bambini, ragazzi e lettori di tutte le età. Harry Potter è solo, sconvolto e preoccupato. Il suo amato padrino Sirius Black è morto, e le parole di Albus Silente sulla profezia gli confermano che lo scontro con Lord Voldemort è ormai inevitabile. Niente è più come prima: l'ultimo legame con la sua famiglia è troncato, perfino Hogwarts non è più la dimora accogliente dei primi anni, mentre Voldemort è più forte, crudele e disumano che mai. Harry stesso sa di essere cambiato. La frustrazione e il senso di impotenza dei quindici anni hanno ceduto il posto a una fermezza e a una determinazione diverse, più adulte. Ma quali sconvolgenti imprese lo attenderanno quest'anno? Età di lettura: da 12 anni.
La passione per la letteratura si manifesta fin da subito: a sei anni scrive la prima storia, dal titolo Rabbit, che narra di un coniglietto malato di morbillo. A dodici scrive un romanzo in cui i protagonisti si trovano alle prese con sette diamanti maledetti. Ed è in questi anni scolastici che incontrerà molte delle persone che ispireranno la caratterizzazione dei suoi più importanti personaggi della saga che l'ha consacrata alla letteratura: Harry Potter.
Uno dei miei preferiti della saga. Eccezionale. Non sono per nulla d'accordo con chi lo considera una semplice preparazione per il gran finale. Bello, intrigante e mai pesante, non solo nella trama generale ma anche nei singoli momenti, qualità comune a tutti e sette i libri. Ho adorato Lumacorno. Il tipo ideale di Serpeverde, anzi avrebbe dovuto essere il modello tipico di Serpeverde. La Rowling nei libri precedenti ha esagerato con questa Casa, demonizzandola troppo rispetto alle altre. Sempre parlando dei Serpevere, Draco Malfoy rivela un aspetto più profondo, dimostrandosi un semplice ragazzo, influenzato dalla realtà in cui si è trovato a crescere. Com'è risaputo il razzismo e l'integrazione sono temi molto cari all'autrice, espressi esplicitamente quanto implicitamente. Forse è un caso ma il trio di protagonisti non è forse formato da Ron, il purosangue, Hermione, la nata babbana, e Harry, il mezzosangue. Forse è una coincidenza. Comè una coincidenza che Ron sia il meno dotato dei tre, Hermione la più intelligente e abile, e Harry, ossia l'unione dei due mondi, l'eroe.
Alessandro - 09/12/2017 14:55