Ausilia Masoero, nata Martorano, è una frustrata casalinga che nutre grandi ambizioni. Sposata con un odontotecnico, come lei di umili origini, spinge il marito a prendere delle decisioni al limite della legalità, e costringe il loro unico figlio, un complessato ragazzino che a tredici anni bagna ancora il letto, a diventare pianista. Il ragazzo patisce questa situazione invivibile, che lo schiaccia privandolo degli spazi vitali necessari alla sua libera espressione. Le mire narcisistiche della madre ossessiva, che sfrutta il figlio per realizzare quelle aspirazioni che le potrebbero permettere di elevarsi nella scala sociale, lo spingeranno a commettere atti di autolesionismo che porranno fine alla sua carriera di concertista. Ma alle volte, non tutti i mali vengono per nuocere...
sorrido pensando a questa novella. In qualche modo rievoca lo scenario di alcune famiglie, in cui è la donna a portare in pantaloni in casa, prevaricando sul marito. Ausilia infatti è insopportabile, l'ho odiata profondamente ma penso che fosse questo l'intento dell'autrice, capace ancora una volta di ammaliare il lettore con una narrazione degna di nota. I dialoghi seppur dominanti, sono ben congegnati tanto che le pagine scorrono veloci, così come le alte novelle che ho letto. Ho gioito nel finale, per la rivalsa dei maschietti ^^
giat83 - 14/09/2013 11:38