Berlino, 1989. La polvere sollevata dal crollo del muro spira come un vento leggero nell'Europa dell'Est, portando ovunque speranza ed euforia. Ludovik Oresti, giornalista, poeta e intellettuale albanese di Berat, coltivando con i suoi amici fiori di democrazia nel recinto segreto della sua casa, guarda al mondo che cambia con occhi carichi d'incanto e meditando un futuro radioso per il suo Paese; la dittatura ha i giorni contati, crollano i simboli dell'opprimente potere, le strade si animano di vita, danza la libertà nei vicoli, soffia il balsamico spirito della partecipazione. Nascosta però nell'ombra, un'insolente e violenta minaccia di morte raggela gli animi dell'umanità esultante e Ludovik, sua moglie Frida e il loro piccolo Amarildo sono costretti a fuggire. Gli Oresti giungono così in Italia; alle loro spalle una vita di grandi agi, prestigio e soddisfazioni, all'orizzonte un futuro incerto, fatto di difficoltà, umiliazioni e sacrifici.