C'è un vuoto nella memoria di Dorothea. Quella sera voleva uscire a tutti i costi ma i suoi l'avevano costretta a fare la babysitter al fratello minore mentre loro erano a teatro. Ricorda che lui non ne voleva sapere di dormire e urlava come un pazzo. Ricorda una telefonata che l'aveva sconvolta, ricorda di aver perso la testa, e poi più niente. Più niente fino agli occhi sbarrati del fratellino, senza più vita. C'è un abisso in quel vuoto di memoria, un abisso che parole come "arresto cardiaco" non riescono a colmare. Perché la verità è che lei non ricorda cosa sia successo. Solo adesso, dopo mesi di ospedale psichiatrico, di terapie, di psicologi, ha raggiunto faticosamente un equilibrio precario. Ha cambiato casa, scuola, città: si aggrappa alla speranza di una vita normale. Ma una notte vede in giardino un ragazzo terrorizzato che le chiede aiuto e poi scompare senza lasciare traccia. E quando, dopo qualche giorno, Dorothea scopre l'identità del ragazzo e viene a sapere che in realtà lui si sarebbe suicidato prima del loro incontro, le sembra di impazzire di nuovo. I fantasmi del passato si uniscono a quelli del presente precipitandola in un incubo atroce in cui non capisce di chi si può fidare, e in cui la sua peggiore nemica potrebbe rivelarsi proprio lei stessa...
La nostra recensione
Lo scrittore tedesco domina ormai il mercato italiano dello psicothriller, e giustamente, perché sa costruire trame e personaggi avvincenti sempre in bilico tra realtà e allucinazioni, conducendo il lettore nei meandri più oscuri della mente umana ma restando nel contempo in un ben delineato contesto di vita quotidiana. Questo romanzo è dominato dal dramma interiore della sedicenne Dorothea, perseguitata dal fantasma del fratellino, morto una sera che le era stato affidato dai genitori. L’allucinazione però non ha un’origine psicotica ma reattiva, in quanto le si è cancellata la memoria di quella fatidica sera: rivedere il fratello è un effetto della rimozione e un sintomo del suo soverchiante senso di colpa. Queste allucinazioni hanno minato la credibilità della ragazza, tutti dubitano di lei, perfino la madre, e lei stessa teme di essere diventata pazza quando una notte trova nel suo giardino un ragazzo che tutti credono morto. La tensione sale a un livello spasmodico, perché Dorothea vorrebbe appurare la verità ma non sa di chi fidarsi. L’assunto dell’autore è che tutti sono tentati dalla malvagità, e che sfogare nei pensieri l’aggressività latente non solo non è nocivo, ma può essere catartico. Daniela Pizzagalli