Scritto nel 1932, "Il treno d'Istanbul" fa parte di quelli che Graham Greene ha voluto chiamare i suoi 'entertainments', ed è un giallo intenso e raffinatissimo che vive dell'intrecciarsi di esistenze tragiche e di motivi diversi. Nel treno che dà il titolo al romanzo, lanciato nella sua corsa attraverso l'Europa, si mescolano infatti i destini e le angosce dei viaggiatori, figure misere che si portano addosso il loro squallore come un marchio indelebile, in una sfibrante altalena di speranze e paure, slanci generosi e cupi presentimenti, mentre cercano, inutilmente, di sfuggire ciascuno al proprio tormento: la razza, la frustrazione sessuale, il fallimento politico, la povertà.