Una scienziata atea che ha appena compiuto novant'anni e un prete di frontiera sempre pronto a lottare dalla parte dei più deboli si interrogano sui valori fondamentali che orientano l'azione umana e sui temi del vivere quotidiano: il senso della fede oggi, l'etica, il significato del progresso, il futuro dei giovani, le forme dell'amore, la vita e la morte, l'impegno civile e la politica, le questioni ambientali e sociali, il lavoro e la giustizia. Con sensibilità e rispetto per le reciproche posizioni affrontano argomenti delicati e controversi, come il testamento biologico, il degrado della politica, il potere della Chiesa, gli stili di vita, la sessualità, pro: ponendo risposte che possono essere terreni di incontro e di scambio fecondo. Il pensiero ironico e limpido di Margherita Hack a tratti si scontra e a tratti si amalgama con il punto di vista audace e coerente di Pierluigi Di Piazza, dando vita a un libro agile e profondo, che regala nuovi orizzonti e aiuta a pensare.
Il titolo del libro è stato di sicuro il motivo che mi ha indirizzato ad acquistarlo e a leggerlo.
Per prima cosa ho pensato subito cosa significasse lespressione Io credo per due persone che appartengono ad ambienti diametralmente opposti fra loro, sia per vita vissuta sia per il rapporto con il trascendente.
E straordinario, quanto stimolante, poter ritrovare nel libro numerosi punti in comune fra i due autori nonostante la differente fede religiosa, completamente assente in M. Hack. Questo, però, non deve essere una sorta di deterrente per schierarsi subito da una parte o dallaltra: occorre addentrarsi nella lettura con spirito critico e mente aperta. Solo così sarà possibile scoprire quanti elementi di unione possono avere due persone che apparentemente, ma solo apparentemente, provengono da mondi diversi.
Quello che li unisce, a mio avviso, è lo straordinario amore ed interesse per la vita in tutte le sue forme, e questo, a prescindere che esista o meno un Essere Supremo.
Laffrontare alcuni temi delicati quali il fine vita ed il testamento biologico, la tolleranza e la piena accettazione nei confronti delle varie forme di diversità, limpegno sociale, la tutela dellambiente, la ricerca, il progresso, eccsono argomenti che debbono essere considerati da tutti in modo responsabile ed aperto, in risposta al fatto che siamo essere viventi pensanti, che hanno il diritto-dovere di costruirsi un pensiero libero, il più libero possibile da condizionamenti esterni e pregiudizi di varia natura.
Alcuni temi, che forse avrebbero dovuto essere approfonditi maggiormente, sono stati trattati con estrema semplicità, spontaneità e soprattutto onestà intellettuale, motivo per cui ritengo che la comprensione del libro sia accessibile a tutti.
Da tutto questo ne è scaturito un dialogo, un confronto leale, costruttivo e mai lesivo delle differenze di pensiero altrui che meritano sempre il massimo rispetto possibile, elemento fondante di una società civile e culturalmente avanzata, capace di valorizzare il contributo personale di ciascuno.
Io credo. Dialogo tra un'atea e un prete
Viviani Michele - 24/05/2013 10:53
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Molto molto interessante il "colloquio" fra due personaggi forti. Emergono riflessioni comuni ma anche grandi distanze. Intressante per chi gli interessa vedere l'altra faccia della medaglia sia da una parte che dall'altra.
Andrea Lovazzano - 23/07/2014 19:38
Viviani Michele - 24/05/2013 10:53