Si dice che gli artisti desiderino produrre soprattutto album in cui rispecchiarsi interamente e fedelmente -raccolte di brani che siano fotografia di uno specifico momento creativo - e che i discografici (non necessariamente 'per contro') sognino soprattutto dischi 'forti' , raccolte di singoli radiofonici che siano - all'occasione - anche delle hit di vendita. Probabilmente il disco più importante del 2011 per Sony RCA, Io e Te di Gianna Nannini sembra mettere d'accordo - e con gran naturalezza - entrambe le istanze. Potente, energico ed emozionante, Io e te fa letteralmente girare la testa per il turbinio di emozioni che genera: un disco che fa commuovere, ridere, pensare, ballare e gridare, un disco in cui c'è il meglio di Gianna: il meglio della donna e il meglio dell'artista. La sua innata eleganza nello scrivere melodie senza tempo si diluisce in una nuova, luminosa dolcezza nei di testi che (ri)scoprono l'essenza dell' essere-umano, la meraviglia delle naturali opposizioni interiori dell'individuo che è, allo stesso tempo, vulnerabile e forte (Ogni tanto, I wanna die for you) , dolce e severo (Dimentica, Mi Ami), auto-ironico e autorevole. Certo, non mancano i pezzi 'à la Gianna', i nuovi-classici del rock melodico come Perfetto o Rock 2, dai riff incalzanti e dalle melodie dirette che non escono dalla testa neppure la notte, come non manca la sinfonia; Io e te, la titletrack per voce e orchestra, è un brano che lascerà un segno, se non nella storia della musica nella - forse più importante - storia di chi la ascolta. Stesso impatto - quasi un pugno nello stomaco - per Com'era, brano in cui l'orchestra si fonde con il quartetto rock - basso, batteria, chitarra elettrica & tastiere -in un effetto degno di una colonna sonora cinematografica. E per chi non disdegna di essere stupito c'è Scusa: elettronica e tanti, tanti di quei spunti ritmici da saziare anche l'orecchio più instancabile. Infine, piccola grande perla, una versione preziosa e inedita di 'Nel blu dipinto di blu' o più comunemente 'Volare' in cui Gianna canta il testo originalissimo, quello in cui si recupera (per gentile concessione della famiglia Migliacci) il termine 'piccino'. Per ultimo ma non ultimo 'Ogni tanto', una ballata dedicata a Penelope, la figlia di Gianna . 'Amor che bello darti al mondo' canta in Ogni Tanto (la Gianna nazionale: un disco prezioso come un figlio che - per parafrasare nuovamente l'arista - 'sposta i confini' della buona musica.