Dario Vergassola racconta una stona divertente e malinconica ambientata nella provincia italiana a lui tanto cara. Le vicende hanno luogo nella periferia di La Spezia al bar Pavone, i cui frequentatori "nulla hanno da invidiare al bar di Guerre Stellari" e creano un microcosmo dove si riflettono tutti i pregi e i difetti dell'umanità. Popola il racconto una giostra di personaggi strani, buffi, a volte ridicoli ma anche molto realistici, pieni di paure, piccole e grandi manie, problemi quotidiani ed esistenziali. Come Lucio e Albe, due cassaintegrati che giocano la stessa partita a biliardo da anni senza mai arrivare a una fine, barando di continuo sul punteggio per far durare la partita in eterno; Giulianone che racconta di essere stato rapito dagli Ufo; Gigi il barista, detto anche Gigipidia perché sa non quasi tutto ma proprio tutto; l'ipocondriaco Ansia, detto anche Malattie Imbarazzanti; i tre fratelli Chiappa, orchi buoni che sfruttano i loro muscoli facendo i traslocatori sulle colline dietro le Cinque Terre. E infine Gino, impiegato statale con moglie e figli, protagonista di un avventuroso viaggio che lo porta da La Spezia fino in America, mentre gli amici dal bar seguono e commentano in diretta le sue rocambolesche avventure.
Libro tragicomico. Tanti racconti e tanti personaggi che si intrecciano nella stessa storia. Storia della provincia, ritrovabile in tutte le piccole cittadine ... il bar luogo ideale come humus fertile per scrivere un romanzo. In tutti i bar dei paesini è possibile ritrovare quei personaggi. Allora viva la provincia ... che sogna tanto di fuggire in città, ma torna sempre alle sue origini. Qualche errorino di battitura. Ho acquisto il libro dopo lo spettacolo di Vergassola. Consiglio vivamente libro e spettacolo. Voto 7.
La ballata delle acciughe
manrico23031960 - 07/11/2014 14:40
5/
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"La ballata delle acciughe" di Dario Vergassola: un puntino alla periferia dell'universo. È un'astronave che viaggia nel nulla verso il nulla. Un'infinità di mondi gli corrono incontro, e lei continua indifferente a navigare negli spazi interstellari. Anni luce di viaggi inconcludenti, sono tutti stanchi a bordo. Improvvisamente nella plancia di comando gli sguardi degli alieni sono attratti da un piccolo puntino appena illuminato nel buio profondo. Diventa sempre più grande, nuvole, mari, terre, una lingua di terra e isole, l'Italia, sempre più vicino, fiumi, laghi, monti, pianure, città, un vulcano, un altro, un grande anfiteatro, una torre pendente, ancora più su, un piccolo golfo, alcuni paesi, una cittadina, La Spezia, il suo porto, navi, un centro, viale Amendola, il ventunesimo, Rebocco. Il viaggio è finito, finalmente, alla periferia dell'impero. Apparentemente, solo apparentemente. È da qui che, al contrario, inizia un altro viaggio, quello vero, di Gino e dei suoi amici indimenticabili, nella memoria, nei sapori e nei profumi, nei sentimenti, alla ricerca della gioventù bruciata e mai perduta, dei valori, di ciò che conta veramente. Ci si muove, si corre, si sperimenta e si sbatte, per tornare infine dove si era partiti, per scoprire, o riscoprire, quello che, da sempre, avevamo sotto gli occhi, a portata di mano. La ballata delle acciughe è un romanzo geometrico, circolare, dove, nascosti dietro l'ironia e la surrealtà della narrazione ci sono sentimenti universali che potremmo ritrovare in tutte le periferie dell'universo. Una narrazione iperlocalistica che diventa, per la natura dei contenuti, universale, un "piccolo" divertente libro che alla fine della lettura diventa improvvisamente grande ... O no?
Sara Benfenati - 06/01/2015 10:01
manrico23031960 - 07/11/2014 14:40