In una notte di mezza estate si intersecano, come in una féerie, due storie di seduzione, separate da più di duecento anni e oscillanti vertiginosamente fra l'inebriante e l'esilarante.
''La lentezza è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio'' e tante altre teorie più o meno ovvie, più o meno condivisibili, sono protagoniste di questo non-romanzo, privo di una narrazione logica e forse scritto col semplice pretesto di colpire il lettore con enunciazioni ad effetto che in realtà di nuovo e originale hanno ben poco o forse scritto semplicemente per prendere in giro sè stesso e chi legge. Confuso. FABIO BALLABIO
La lentezza
Anonimo - 16/08/2007 13:24
5/
5
Non ho mai provato tanti sentimenti forti e contrastanti contemporaneamente come quando leggevo ''la lentezza'', non ho letto altro di questo fantastico autore ma questo romanzo così misterioso da sembrare confuso mi ha affascinata al punto da farmi considerare Kundera uno dei più grandi scrittori del nostro secolo. Certo non è semplice entrare in contatto con la sua mente, ma quando ci si riesce non si può più fare a meno di continuare a leggere.
La lentezza
Anonimo - 04/11/2002 14:51
2/
5
E' uno dei peggiori libri di Kundera. A parte il recupero di una novella settecentesca (dalla trama non molto originale in realtà) è un libro confuso, pieno di situazioni inutili, di personaggi non definiti. E' come se Kundera lanciasse molte lenze, così, a caso, dove gli viene in mente, ma la pesca è poverissima: giusto un'osservazione sulla velocità (e sul desiderio di velocità) della nostra epoca a inizio romanzo.
Anonimo - 05/02/2008 16:25
Anonimo - 16/08/2007 13:24
Anonimo - 04/11/2002 14:51