L'ufficio come luogo di alienazione per eccellenza: ambiente malsano e competitivo, coacervo di paranoie e paure, motore di dinamiche che possono portare alla follia. In questo romanzo dalle atmosfere kafkiane, il protagonista, Bjorn, ci racconta nel dettaglio i suoi primi giorni in un nuovo ambiente di lavoro, e la scoperta fortuita, tra i bagni e l'ascensore, di una "stanza" misteriosa, stranamente inutilizzata e in perfetto ordine. Bjorn è incapace di integrarsi a causa di una congenita refrattarietà ai rapporti personali, unita alla consapevolezza di essere migliore degli altri e al desiderio di fare carriera. Trova allora utile e rilassante rifugiarsi sempre più spesso nella stanza, al riparo dagli opprimenti meccanismi d'azienda. Una stanza che, chissà come mai, nessuno dei suoi colleghi ha mai visto o sentito nominare.
La nostra recensione
Esiste un segreto per svolgere il proprio lavoro in modo impeccabile e perfetto, perché sia ammirato e invidiato da tutti i colleghi. Björn l’ha scoperto: inventarsi un ufficio immaginario all’interno di una stanza invisibile a tutti (cioè per tutti inesistente) e solo a lui accessibile (cioè esistente solo per Björn). A tratti un Bartleby dickensiano compulsivo e metodico; a tratti il patetico consigliere Petrovic di Dostoevskij; a tratti personaggio kafkiano disperso in un caleidoscopio di apparenze, Björn è comunque un personaggio del tutto contemporaneo e attualissimo. Jonas Karlsson, giovane scrittore e attore svedese, ci mostra un uomo moderno precipitato in un abisso esistenziale che, in modo a volte sistematico a volte scomposto, cerca di trovare un equilibrio tra sé e gli altri. La stanza in cui si rifugia per trovare pace e stendere rapporti ineccepibili è uno spettro di punti di vista, un concentrato di percezioni distorte calate nel mondo del lavoro, rappresentando così il perfetto luogo simbolico dove si annidano i conflitti. Che posono essere solo devastanti: da una parte Björn - maniaco del controllo, presuntuoso e ambizioso -, dall’altra i colleghi e le loro insofferenze e frustrazioni: chi indolente, chi invidioso, chi insoddisfatto, chi incapace, chi lagnoso, chi intrigante. La destabilizzante presenza di Björn e la sua ostinata pretesa di “vedere” quella stanza scatenano uno scontro fuori controllo, un caos di reazioni emotive contrastanti che non può rispondere più ad alcun ordine imposto dall’alto. La soluzione verrà dal basso. Karlsson utilizza, per raccontare questa storia suggestiva e surreale, una scrittura asciutta e rapida, inframmezzata da improvvisi cambi di prospettiva. Il risultato è una potente rappresentazione delle relazioni quotidiane, vissute tra apparenza e realtà, suggestione e intransigenza, dove non mancano spunti di drammatica attualità. Antonio Strepparola