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Lo scurnuso

Benedetta Cibrario
pubblicato da Feltrinelli

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Dalla Napoli borbonica fastosa e miserabile, passando per la Napoli sfigurata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, fino alla Napoli contemporanea, per vicoli e palazzi, umide stamberghe e salotti sontuosi, seguiamo il destino dello Scurnuso, una statuetta modellata da un apprendista di straordinario talento sulle fattezze del pastoraio Tommaso Iannacone. Lo Scurnuso, vale a dire "il Vergognoso", raffigura un uomo male in arnese che "si vergogna" di come l'ha ridotto la malattia. Inizio dell'Ottocento. Hanno dato l'anima a quel pezzo di creta le mani sensibilissime di Sebastiano, cresciuto nel convento di Sant'Agostino a Caserta e ceduto dalla badessa, ancora bambino, a Iannacone come risarcimento per un lavoro non pagato. 1939-1943. Lo Scurnuso è arrivato un secolo e mezzo dopo nel palazzo del duca di Albaneta, costretto poi a vendere al cardinale Belmonte il presepe che da anni colleziona, mantiene e allestisce: è l'ultimo pezzo, quello più caro al suo cuore, di un patrimonio smembrato per offrire alla famiglia del figlio che ha sposato una ragazza ebrea - la possibilità di sfuggire alle leggi razziali e rifarsi una vita negli Stati Uniti. Insieme alle statuette, il cardinale Belmonte acquisisce i servigi del fedele Giovanni Scotti, impiegato postale e restauratore, che per anni ha aiutato il duca ad allestire il presepe e che si prende cura con pazienza innamorata dei preziosi e fragilissimi personaggi che lo compongono....

La nostra recensione

A Napoli "scuorno" significa "vergogna", la stessa vergogna che prova il giovane artista Sebastiano, e lo Scurnuso, il vergognoso, è il pezzo del presepe creato dalle sue mani alla fine del '700. Grazie a questa statuina Sebastiano diventa a modo suo immortale: secoli dopo, qualcuno prenderà in mano lo Scurnuso e se ne innamorerà, riconoscendo che è stato realizzato dalla "mano di uno specialista". E lo Scurnuso attraverserà la storia fino ad arrivare ai nostri giorni, per approdare nelle mani di una bambina... Una volta giunti all'ultima pagina di questo bel libro, abbiamo telefonato a Benedetta Cibrario per parlarne con lei. Ci ha spiegato che lei non ha mai vissuto a Napoli ma a differenza di chi Napoli non la conosce, porta questa città nel sangue e nel cuore grazie ai nonni materni, a cui il libro è dedicato.
Benedetta Cibrario racconta "Lo Scurnuso"
"Questo è il viaggio della statua di un pastore del presepe napoletano, lo Scurnuso, appunto, attraverso tre momenti forti della storia di Napoli: fine Settecento, metà Novecento sotto le bombe, e oggi. Da un lato in me c'era il desiderio di ricordare quanta meraviglia ci sia ancora a Napoli, forse come contrasto con le immagini che se ne vedono e le notizie che se ne sentono al telegiornale. E poi il desiderio di ricordare a me stessa Napoli, da una posizione privilegiata qual è la mia, perché io non ho mai abitato a Napoli, ma sono napoletana ereditariamente, la famiglia di mia madre è napoletana. La mia napolateneità è filtrata dalle memorie e dall'affetto e dalla famiglia. Non è una napoletanità di conquista, ma neanche di adozione: è una via intermedia. Consiglierei di leggere "Lo Scurnuso" a tutti quelli che detestano Napoli, perché imparino ad amarla, e a tutti quelli che la amano perché imparino ogni tanto a prenderne le distanze."
La Napoli dello Scurnuso secondo Cibrario
"Mi piace molto quando nello Scurnuso descrivo Napoli vista dall'alto di Capodimonte durante una passeggiata che due personaggi fanno prima del loro distacco, che rappresenterà un momento molto doloroso nella la vita di entrambi. E poi mi piace scrivere del presepe del Settecento classico. Sono rimasti i meravigliosi presepi conservati nei musei, come quello della Certosa di San Martino. I pastori che si fanno oggi a San Gregorio Armeno non hanno nulla, ma proprio nulla a che vedere con i presepi di un tempo. I presepi di oggi non hanno nessuna relazione semantica con i presepi storici."

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Romanzi italiani

Editore Feltrinelli

Collana I narratori

Formato Brossura

Pubblicato 15/11/2011

Pagine 188

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788807018732

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