Cagliari, fine estate, in una cabina del lido Kalaris Giulia Hernandez di San Raimondo, bella donna appartenente a una delle famiglie più importanti della città, viene ritrovata morta: qualcuno ha sfregiato il suo corpo con decine di coltellate, fuggendo poi nella notte. A indagare sull'omicidio è il capitano Martino Crissanti, un carabiniere quarantacinquenne con una laurea in antropologia e un grande amore per l'estate, la musica argentina e i tramonti visti dal quartiere di Castello. La sua indagine sarà soprattutto un viaggio alla scoperta di Cagliari, dalla spiaggia caraibica del Poetto ai centri commerciali della cinta suburbana, dall'alta borghesia cittadina ai semi-occupati di periferia.
La nostra recensione
In un noir il delitto è importante, ovviamente, è decisivo per la tenuta del romanzo, ma quello che conta ancora di più, quello che caratterizza il genere potremmo dire, è l’ambiente sociale, quelle condizioni del luogo dove il delitto avviene, quelle circostanze che hanno reso possibile il delitto. È la vita più che la morte a essere materia narrativa così come avviene - per restare in ambito mediterraneo - con i romanzi di Vázquez Montalbán e Izzo. Metropolis segna il ritorno di Flavio Soriga al genere dell’esordio e vede anche il ritorno del capitano Martino Crissanti in una Cagliari venata di ambiguità e passioni, tagliata in due tra i bassifondi dei quartieri popolari e l’inerzia dorata dei quartieri alti. Crissanti - carabiniere intellettuale alle prese con l’identità di una città più che con quella dell’assassino - cerca di muoversi fra le contraddizioni, i vizi e le compassate abitudini dei suoi concittadini per arrivare a una verità che, come in ogni noir che si rispetti, non soddisfa mai del tutto. Da Ingravallo in poi, tutti gli “investigatori letterari” italiani si sono imposti sempre per originalità, comportamenti caratteristici e spesso anomali che li rendano unici e riconoscibili, e quindi amati dal pubblico (chi vorrebbe leggere e rileggere le ‘avventure’ di un grigio e misurato burocrate?). Anche Crissanti è un uomo complesso e inquieto, che affronta il delitto senza perdere di vista l’incoerenza della società in cui vive, cercando di arrivare alla soluzione del caso non per legittimare il successo della giustizia ma piuttosto per rimarcarne la contradditorietà. Sullo sfondo acceso dei colori dei tramonti cagliaritani - che Crissanti ama contemplare dal bastione di Saint Remy - la vicenda si arrichisce di scorci metropolitani e di personaggi che di volta in volta aggiungono una tessera al mosaico che Soriga compone in questo romanzo possente e genuino come la terra in cui è ambientato. Antonio Strepparola