Venticinque anni, un'infanzia serena e una famiglia normale, ma soprattutto un fratello a New York per lavoro e un breve viaggio per andarlo a trovare. Due amici, uno buono e uno cattivo, e un amore che ancora non c'è. Però ci sono l'università, il gioco, le chiacchere con Borre, il bambino dei vicini, una bicicletta per muoversi liberamente e un libro di fisica per cercare di definire il tempo. Ecco cosa riempe le giornate del protagonista. Eppure, intorno a questa quotidianità senza apparenti clamori, ruotano i sogni e le domande di un ragazzo sensibile e attento, che non smette di interrogare se stesso e la realtà che lo circonda.
Scorrevolissimo. Da leggere tutto d'un fiato. Il protagonista si interroga sulla vita e noi finiamo per porci i suoi stessi interrogativi.
Naif.Super
Anonimo - 28/07/2004 14:32
4/
5
Erlend Loe scrive da dio! Affonta questioni importanti con un tocco leggero e ironico. Il libro giusto per chi non vuole essere spaventato.
Naif.Super
tiziana - 11/02/2003 02:51
3/
5
Time does not exit. Lo dice spesso il giovane autore di questo veloce e fresco racconto. Ed io sono d'accordo. Lo sapevate che il tempo scorre più velocemente in cima all'Empire State Building che non al ground floor? Io ci credo, lo dimostra l'autore quando osserva un passante, tramite un potente cannocchiale, e si accorge che questi è stressato, in preda alla fretta, che si capisce che torna dal lavoro, ed ha sicuramente un altro impegno, e piove, e c'è traffico, e non riesce a trovare un taxi immediatamente... E lui è in cima al famoso palazzo newyorkese e vive il tempo come se fosse una condizione quasi inestistente... Calmo ed intento a godersi, senza essere visto, il modo in cui ognuno trascorre il proprio modo di vivere il proprio tempi. Time is a chioce.
Bella la relazione con il fratello ed il libro sui misteri della fisica.
Anonimo - 27/12/2007 12:53
Anonimo - 28/07/2004 14:32
tiziana - 11/02/2003 02:51