In un angolo del continente nordamericano c'è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull'Oceano Atlantico c'è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. E Olive Kitteridge, un'insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltipllcarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell'animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull'altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: "Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi". Con dolore, e con disarmante onestà, in "Olive Kitteridge" si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana - e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi. E il fragile, sottile miracolo di un'alta pagina di storia della letteratura, regalataci da una delle protagoniste della narrativa americana contemporanea, vincitrice, grazie a questo "romanzo in racconti", del Premio Pulitzer 2009.
L'ho letto due volte per apprezzare appieno il valore dei sentimenti descritti.
Da consigliare la lettura.
Olive Kitteridge
Silvia Bellagamba - 06/02/2014 17:19
4/
5
Una bellissima serie di racconti che invitano alla lettura, ottime le capacità descrittive dell'autrice soprattutto dei luoghi (i bei paesaggi del Maine) e dei protagonisti delle storie, persone normali e apparentemente banali ma che nascondono incoffessabili segreti e tristi storie del passato. Da leggere e rileggere.
Olive Kitteridge
valemarika - 09/10/2013 19:48
4/
5
Ci sono persone che hanno il potere di leggere tra le righe; ci sono persone che capiscono lanimo umano con un solo sguardo; ci sono persone che riescono a dire la cosa giusta al momento giusto. Olive Kitteridge ha queste capacità. Nella piccola, periferica realtà di Crosby, nel Maine, Olive svela la trama sottile della quotidianità dei suoi concittadini: bassezze e brutture, ma anche sensibilità nascoste e dolori inconfessabili. Nulla sfugge allo sguardo disincantato della protagonista, tranne, forse, la cosa più evidente: suo figlio Christopher è ormai un estraneo, ma Olive continua a non vedere. Elizabeth Strout ci racconta lucidamente vizi e virtù, segreti e bugie, uno spaccato di vita che sorprende per la sua estrema verità. Non ci sono vincitori né vinti, non ci sono grandi colpi di scena, non cè una morale cè solo la vita, che colpisce e fa riflettere.
Olive Kitteridge
Anonimo - 08/08/2011 08:30
4/
5
Un romanzo molto bello. All'inizio ho fatto un pò fatica perchè si tratta di un romanzo in racconti, ben 13. All'inizio appunto mi sembravano tutte storie a sè stanti ma poi proseguendo nella lettura ho colto l'interezza del romanzo ed ho apprezzato la protagonista. Lo consiglio vivamente.
Olive Kitteridge
Anonimo - 10/08/2009 11:44
3/
5
Un romanzo in racconti, davvero un 'idea brillante!
Il filo conduttore è Olive vecchia, grassa, cattiva, ma sicuramente acuta e pungente. E' lei a comparire in ogni racconto anche solo di sfuggita per stravolgere il corso delle cose o per esprimere un semplice, ma veritiero giudizio.
I temi trattati sembrano essere quelli della piccola provincia, uguale ovunque, invece sono spunto di riflessione per pensiere più ampi.
serenella paolasini - 14/05/2019 19:13
Silvia Bellagamba - 06/02/2014 17:19
valemarika - 09/10/2013 19:48
Anonimo - 08/08/2011 08:30
Anonimo - 10/08/2009 11:44