La travolgente e accorata testimonianza di una donna coraggiosa. La forza delle sue idee e l'intensità delle sue parole in un'intervista a sé stessa che completa e arricchisce il discorso iniziato con "La Rabbia e l'Orgoglio" e sviluppato con "La Forza della Ragione". Quel discorso che, partendo dalle riflessioni sul cancro morale e intellettuale dell'Occidente, mette in luce l'ottusa ferocia del terrorismo islamico, la sua guerra alla nostra civiltà. La scorsa estate, quando apparve nelle edicole col titolo "Oriana Fallaci intervista Oriana Fallaci" (ora modificato in "Oriana Fallaci intervista sé stessa"), il primo mezzo milione di copie andò esaurito in mezza giornata. L'altro mezzo milione, nelle tre edizioni successive. Ampliata e arricchita di numerosi e lunghi inserti su fatti e personaggi dei nostri giorni (vedi quello affascinante e sorprendente su Bin Laden a Beirut) questa edizione contiene anche uno straordinario Post-Scriptum che è in realtà un altro libro. La Fallaci gli ha dato infatti un titolo a parte: "L'Apocalisse". L'"Apocalisse" si rifà all'Apocalisse dell'evangelista Giovanni. Ma, al contrario di Giovanni che basa la sua profezia su allegorie, metafore, enigmi, la Fallaci parla di fatti molto precisi. E delinea il ritratto di un Occidente rassegnato e indifeso che rischia di andare in frantumi. Se ne parlerà a lungo, della sua "Apocalisse".
Oriana Fallaci è nata a Firenze nel 1929. Il padre Edoardo era un muratore che per le sue idee antifasciste nell'Italia di Mussolini fu arrestato e torturato dalle camicie nere, episodio che resterà sempre ben impresso nella mente della giovane Oriana, la quale aiuterà la resistenza partigiana portando di nascosto le munizioni.
Sin da bambina il suo sogno era diventare una scrittrice, ma nonostante questo – su consiglio dello zio – si iscrisse a medicina. Durante gli studi inizia però a lavorare come giornalista e