A metà dell'Ottocento, le strade di New York erano piene di bambini abbandonati a se stessi: orfani, senza casa, figli di famiglie troppo povere per badare a loro, piccoli delinquenti. Un giovane pastore protestante fondò la Children's Aid Society, il cui scopo era raccogliere quei bambini, metterli su treni speciali e darli in adozione a famiglie impegnate a colonizzare l'Ovest. All'arrivo, i piccoli venivano esibiti davanti a una platea di potenziali genitori. Alcuni andarono incontro a una nuova vita e a nuove opportunità, altri finirono a lavorare nei campi come manodopera non pagata. In tutto, tra il 1854 e il 1929, furono centomila i bambini che salirono sui "treni degli orfani".
La nostra recensione
Capita sempre più di rado di imbattersi nel libro giusto. Quello stesso libro che per un istante sembra dare forma alle nostre complicate esperienze e alle nostre emozioni sfuggenti, quello capace di ricordarci cosa vuol dire essere umani. Un treno pieno di vento di Rae Meadows è un libro esattamente così. Un libro che, raccontando altre vite inventate ma vere, arriva a lambire le nostre, regalandole un pezzetto di senso che prima non aveva.
Per meglio comprendere una trama tenuta insieme dalle tante storie intrecciate tra loro, è necessario risalire con la memoria a partire dalla metà del Diciannovesimo secolo, quando sotto la direzione del The Children's Aid Society, i bambini rimasti orfani, poveri o che vivevano di espedienti per le strade di New York, venivano caricati su un treno e spediti nel Midwest, nella speranza che qualche famiglia di agricoltori provvedesse ad adottarli.
Adozioni che avvenivano sul posto, così come si fa la spesa al mercato: bastava presentarsi e chiedere di adottare un bambino, dopodichè lo si portava a casa. Un pezzo di storia americana che si tende a nascondere, perché anche se si è scritto poco, i treni degli orfani non sono mai stati un segreto per le alte sfere e sotto sotto, con la prospettiva di togliere dalla strada questi bambini e dar loro un futuro migliore, li si consegnava a una vita di lavoro nei campi per quattro soldi o addirittura gratis.
Tre donne, tre voci, tre generazioni, sono il pretesto utilizzato da Rae Meadows per raccontare questo capitolo drammatico della storia americana nel suo romanzo. Violet, Iris, e Samantha, tre generazioni di donne in una sola famiglia, l'amore che le accomuna, i sogni che hanno condiviso, la forza interiore che le porta a non arrendersi mai e i loro segreti che conservano gelosamente, tre figure femminili per raccontare quel viaggio, luminoso e sofferto, che chiamiamo vita.
Valeria Merlini