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Nel mondo occidentale il tempo tende a essere considerato più che una ricchezza una fonte di preoccupazione: l'impressione generale è di non avere mai tempo a sufficienza e di essere incalzati dalle lancette dell'orologio, in una continua rincorsa che non lascia scampo. Questo libro, scritto da una professoressa di fisica che il tempo lo conosce bene, soprattutto per come "funziona", invita a riflettere a partire dall'idea fondamentale che il tempo è un capitale irrinunciabile, fatto non solo di pause e di velocità, ma pure di ritmo. E di ritmi ce ne sono molti: biologici, sociali, musicali, individuali. Bodil Jonsson, attraverso anche personali esempi, propone di partire da qui, da una presa di coscienza delle nosrte 'frequenze' interiori, dalla capacità di saperle leggere e seguire per difenderci dalle invasioni del tempo che non ci appartiene e che ci opprime senza che noi ce ne rendiamo conto: sul lavoro o anche in vacanza, al telefono o quando facciamo lo zapping televisivo. Alla fine del libro la sensazione è di essere un po' più leggeri: con garbo e intelligenza, l'autrice riesce a darci l'impressione che abbiamo più tempo e che forse, senza buttare via l'orologio, possiamo fare qualcosa per provare a stare meglio con noi stessi e con gli altri.
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