A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.
La nostra recensione
Chi è veramente Tazaki Tsukuru? vhe immagine ha di sé ora a trentasei anni mentre ripensa alla sua vita trascorsa e soprattutto a quell’amicizia intensa esplosa con tanto dolore? Taciturno, poco socievole, Tsukuru si sente incolore, medio, uno che sta nella terra di mezzo, annoiato e senza slanci, scialbo e trasparente. Eppure in lui si agita, seppur sopito e controllato, un fuoco che lo dilania da anni e che ora sente di dover liberare o soffocare del tutto. Dopo il “multiverso” onirico di 1Q84, Murakami Haruki affonda lo sguardo in una storia intima, di amicizia e relazioni, e con la sua consueta sensibilità tesse le fila del ritrovamento di un’identità, dell’avvistamento di una traccia di colore. Al centro di tutto c’è l’amicizia, che conserva quella specie di legame alchemico in cui agisce sempre un elemento miracoloso a miscelare dinamiche e relazioni; ma l’amicizia trattiene - e questo è tratto tipico di Murakami - anche una dimensione onirica, vasta, profonda e impalpabile in cui l’autore accompagna il lettore con la fluida scorrevolezza della sua scrittura. La scissione della realtà assume contorni naturalistici, quasi romantici (i rimandi a Goethe e alla letteratura romantica non sono solo nel titolo), tratteggiati in quella sospensione onirica che produce emozioni, passioni, illusioni. A quelle vaghezze romantiche richiamano l’amicizia, la sensualità, le “anime belle” e le malinconiche dolcezze di cui è disseminato il romanzo, ma di quello stile e di quelle atmosfere il libro conserva, e a volte esaspera, anche i misteri, gli incubi, gli spiriti maligni e le ossessioni della coscienza che Tsukuru avverte in sé nello scorrere monotono e automatico della sua vita incolore. Il pellegrinaggio del protagonista, però, non può restare senza meta, ed ecco allora che, per quanto voglia nascondersi o annullarsi, anch’egli avverte il vibrare di un colore, un proprio posto nel mondo, un’azione che al mondo, anche al suo mondo interiore, dia forma e sostanza. Chi segue Murakami da anni sa quanta profondità onirica e quanta passione narrativa scorra nei suoi romanzi; chi invece si accosta allo scrittore giapponese per la prima volta lo faccia con fiducia, perché la forza trascinante delle sue parole lo condurrà là dove ogni lettore sogna di arrivare: l’emozione. Antonio Strepparola
L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
monica suragni - 02/09/2014 14:02
3/
5
ricorda in molti tratti quello che per me resta il capolavoro di Murakami, Tokyo Blues Norwegian Wood. non arriva a quella perfezione, però è interessante ritrovare quelle sfumature.
Murakami ci ha abituati da tempo alle due risposte abbozzate, mai definitive, sempre aperte a possibili scenari alternativi. e il finale di questo libro è un'ulteriore conferma, così come alcuni passaggi interni dove si fa fatica a capire perfettamente chi è realmente Tazaki Tzukuru.
a me Murakami non delude mai. soprattutto riesce a emozionarmi sempre.
L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
liuba - 19/08/2014 13:15
4/
5
Arrivato alla soglia dei 40 anni, Tazaki Tsukuru intraprende un viaggio alla ricerca degli amici che molti anni prima gli avevano annunciato da un giorno allaltro di non volerlo più vedere né sentire.
A spingerlo ad intraprendere questo pellegrinaggioè Sara, la ragazza che Tazaki frequenta e di cui si sta innamorando. Tazaki riesce a ritrovare due dei vecchi amici, ma la causa del loro comportamento rimane per tutti un enigma, così come la risposta alla chiamata notturna con cui Tazaki dichiara a Sara il suo amore.
Il finale aperto del romanzo sembra suggerire che la nostra esistenza è come un quadro astratto dove i colori si fondono e confondono e a volte è necessario accettare che non potremo mai avere una risposta a qualcosa di importante, ad un enigma destinato a rimanere senza spiegazione, come i sentimenti nel cuore.
L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
Agnieszka Anna - 09/07/2014 16:56
1/
5
Che delusione!
L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio
andrea cecere - 18/06/2014 10:22
3/
5
A unire il cuore delle persone non è soltanto la sintonia dei sentimenti. I cuori persone vengono uniti ancora più intimamente dalle ferite." in questa frase sta l'essenza del libro narra la vicenda di Tazaki Tsukuru e del pellegrinaggio che compie nel suo passato, alla ricerca di una ragione alla ferita profonda che gli è stata inferta 16 anni prima dal un affiatato gruppo di amici, che ancora lo accompagna e, intimamente, lo ossessiona. In questo libro sorprendente Murakami abbandona la dimensione onirica e intraprende la via dellintrospezione con esiti a dir poco fantastici. Un libro delicato e malinconico accompagnato da melodie per pianoforte, romantiche e virtuose. Un ottimo testo. Bella la trama e bravo l'autore. Il libro lascia molti spunti di riflessione e tante immagini indimenticabili. Leggete la storia tuttaltro che incolore che lautore ci propone
monica suragni - 02/09/2014 14:02
liuba - 19/08/2014 13:15
Agnieszka Anna - 09/07/2014 16:56
andrea cecere - 18/06/2014 10:22