Otto romanzi brevi in cui Wallace gioca felicemente fra le macerie della realtà, aprendo nuove vie, nella scelta sia del tema come dellla forma più originale e sorprendente. Personaggi descritti nelle loro angosce e allucinazioni, scavati fino a zone inesplorate della psiche e della carne, senza mai la benchè minima concessione a psicologismi o verismo di maniera. Dal giovane di successo consapevole di essere un impostore, condannato a smascherarsi o ad annientarsi, al pluriomicida che di fronte alla cecità degli altri si scatenerà in un college. Oltre le singole storie, questo libro mostra che la letteratura può arrivare al cuore marcio della società e spalancarci il corpo martoriato, eppure così normale, della nostra vita quotidiana.
David Foster Wallace è uno scrittore dal talento indiscutibile; la sua padronanza di stili diversi è impressionante, e ben si adatta ad ogni forma di scrittura, dal romanzo al racconto breve, dal trattato ironico alla satira pungente.
Ciò che non convince completamente in Foster Wallace sono gli argomenti trattati; autori come lui, ma anche come Dave Eggers ad esempio, danno il meglio quando trattano temi a loro vicini, se non addirittura autobiografici. In questa raccolta di racconti invece, l'autore passa da una relazione sulle indagini per conoscere i gusti del consumatore medio americano, alla satira sulla creazione di nuovi miti, ad altro ancora. Ma quasi mai questi racconti sono coinvolgenti, ed anzi spesso risultano noiosi e pesanti.
La sensazione è che David Foster Wallace sia un operaio della scrittura, magari uscito da qualche importante scuola.
Il suo talento è indiscutibile, dicevamo, ma alla fine questo ''Oblio'' rimane niente più che un esercizio di stile.
Mauro
Oblio
Anonimo - 03/03/2005 13:17
2/
5
Troppo occupato a dialogare con se` stesso e a sperimentazioni stilistiche ho l`impressione che Wallace si dimentichi del lettore.
ho letto di meglio.
Oblio
Anonimo - 29/12/2004 16:42
1/
5
Non mi ha entusiasmato per niente. Il modo di scrivere e' troppo impegantivo e confusionario. Il libro devo ammetterlo non sono riuscito a finirlo.
Oblio
Anonimo - 27/12/2004 11:25
3/
5
Chi vi scrive è uno dei fan più accaniti di D.F.W.
Il libro è bello, di una lettura impegnativa (come sempre per le opere di Wallace) ma c'è qualcosa che non convince fino in fondo, a volte si ha come l'impressione che sia uno scrittore ''prigioniero del suo talento'', delle sue stesse parole, troppo uguale a se stesso. Ma come sempre stupisce la sua straordinaria abilità.
Io personalmente ho preferito il racconto più breve ''Incarnazione di bambini bruciati''.
Mauro - 17/03/2005 08:57
Anonimo - 03/03/2005 13:17
Anonimo - 29/12/2004 16:42
Anonimo - 27/12/2004 11:25