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I segreti sono sempre stati la specialità di Kate. Il suo mestiere. Ma ormai sono diventati un carico troppo ingombrante, un peso ingestibile. E così, quando suo marito Dexter le annuncia di avere accettato un impiego in Lussemburgo, Kate decide di dare le dimissioni e trasferirsi insieme a lui e ai figli in un altro continente. E convinta di potersi lasciare il passato alle spalle, di non dover più nascondere a nessuno - marito compreso - la verità sul suo lavoro, fatto di missioni in America Latina, false identità, messaggi in codice. Ed esecuzioni a sangue freddo. Nella vecchia Europa, le giornate trascorrono tranquille e un po' monotone, tra incombenze da casalinga a tempo pieno e pause caffè con ricche espatriate. Intanto, Dexter brilla per la sua assenza, assorbito in quel progetto che avrebbe dovuto essere poco impegnativo, per un cliente che a Kate non è dato conoscere. E mentre lui è sempre più distante ed evasivo, nella loro vita entra un'altra coppia di americani: molto affascinanti e molto espansivi. Troppo espansivi, forse, per essere sinceri. Lentamente, il dubbio s'insinua nella mente di Kate. Il dubbio che il passato sia tornato a cercarla. O che si tratti addirittura del passato di Dexter: l'uomo che lei aveva ritenuto al di sopra di ogni sospetto e che ora sembra invece avvolto da un misterioso cono d'ombra. Kate, che si credeva maestra indiscussa del doppio gioco, si rende conto che qualcuno la sta sfidando nel suo territorio.
Quello che in un thriller proprio non può mancare sono ambiguità, tensione, ritmo e quella sospensione tra le scene e i dialoghi che crea un’atmosfera di continua attesa per il colpo di scena successivo. Che deve arrivare, altrimenti l’architettura della suspense si affloscia. Non è certo questo il caso dell’avvincente romanzo d’esordio di Chris Pavone, la cui uscita negli Stati Uniti è stata salutata dai ‘grandi’ del thriller - autori come Grisham e Cornwell - con parole di autentico apprezzamento e non di ovvia e scontata sponsorizzazione editoriale. Del resto, una protagonista come Kate, così turbolente e problematica e, allo stesso tempo, tanto affascinante e imprevedibile, non può che lasciare il segno all’interno di una vicenda che a ogni volger di pagina sorprende e disorienta il lettore. Intendiamoci, parliamo di quel tipo di disorientamento che i lettori di thriller si aspettano perché significa che l’autore riesce a metterli in scacco, proprio quello che ci vuole per godere al massimo dell’inaspettato, conclusivo, risolutivo coup de théatre. E in questo romanzo, dove nessun personaggio alla fine della vicenda sembra più avere la stessa ‘faccia’ dell’inizio, il succedersi incessante di svolte e colpi di scena accresce di continuo la tensione. Aspettiamo Chris Pavone al prossimo appuntamento. L’esordio non poteva essere migliore, la conferma ce la deve.<br><br>Antonio Strepparola
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