E notte e la ragazza corre nella campagna buia più veloce che può, senza voltarsi indietro. E finalmente riuscita a scappare dalla gabbia in cui la vecchia la teneva prigioniera. Il vento gelido le taglia la faccia e la terra brulla i piedi, ma quasi non se ne accorge, perché il dolore delle doglie la rende insensibile a tutto il resto. La ragazza si accascia, urla e partorisce, ma a quell'urlo di dolore ancestrale non segue alcun pianto che annunci la vita. Lascia il bambino morto sotto un albero e prosegue fino a un fienile dove spera di potersi nascondere e riposare. La ragazza non lo sa ma la terra su cui sta cercando rifugio è conosciuta da tutti come "la terra del Sacerdote". Agapito è un uomo burbero e solitario, arido e secco come la sua terra. Tanti anni prima aveva provato a fuggire la povertà della sua terra, il Molise, emigrando in Germania; lì era divenuto sacerdote ma ormai di quel saio e della promessa fatta prendendo i voti è rimasto solo un soprannome. Dalla Germania è tornato con un segreto troppo grande e ha barattato il suo silenzio con la terra su cui vive. Quando Agapito scopre la ragazza nascosta nel fienile si trova di colpo al centro di un affare molto più grande di lui; la ragazza è un'immigrata clandestina, portata con l'inganno dall'Est dell' Europa e costretta a ripagare il passaggio in Italia in modo disumano: rinchiusa come un animale in gabbia e utilizzata per partorire figli da destinare all'adozione o al traffico d'organi.
La nostra recensione
L’accentuato regionalismo è una tendenza di spicco dei più recenti romanzi italiani, soprattutto negli scrittori del sud, e ha prodotto risultati interessanti perché permette incursioni nella sperimentazione linguistica e nel substrato di antiche tradizioni mescolate con l’omologazione della contemporaneità. Paolo Piccirillo si conferma un significativo e originale esponente di questa tendenza nel suo secondo romanzo, ambientato nelle campagne del Molise dove lande desolate e sconnesse offrono riparo a turpi affari, come l’occultamento di immigrate clandestine costrette a partorire figli destinati all’adozione illegale o al traffico d’organi. Una di loro fuggendo capita nella “terra del sacerdote”, come ancora viene chiamato lo spretato Agapito, che ha ottenuto quell’arido campo in cambio del suo silenzio su un fatto avvenuto una ventina d’anni prima in Germania dov’era emigrato con un gruppo di compaesani. La storia si svolge sui due piani temporali di quanto è successo in Germania, che viene rivelato a poco a poco, e di come Agapito cerchi di prendersi cura della ragazza, in cerca di un possibile riscatto morale. Daniela Pizzagalli