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Nel giro di ventiquattro ore un uomo perde il controllo della propria vita: fa un grave errore sul lavoro, gli viene sequestrata la patente, trova l'ufficio sigillato dalla Finanza, scopre che il suo socio è fuggito lasciandolo nei guai, rompe definitivamente con la sua compagna - e nel frattempo sua figlia è scappata da casa. Credendosi braccato, fugge a sua volta, alla cieca, ma lo sfacelo cui si è di colpo ridotta la sua vita, man mano che egli lo affronta, si rivela sempre più chiaramente un approdo, fatale e familiare - secondo una mappa interiore che era stata tenacemente rimossa. Quest'uomo è Pietro Paladini, l'eroe immobile di "Caos calmo", che nove anni dopo ritroviamo nella situazione opposta, roso dall'ansia e senza più un posto dove stare, costretto a vagare alla ricerca di quella pace improvvisamente perduta, o meglio - e questa sarà la sua scoperta - mai veramente avuta. La rimozione, la fuga, la famiglia che si disgrega, il confuso declino dell'Occidente, lo sforzo tragicomico di restare onesti in un tempo che spinge continuamente verso l'illegalità - e poi, di colpo, la verità. Alla fine di "Caos calmo" Paladini rispondeva a un celebre verso di Dylan Thomas affermando che "la palla che lanciammo giocando nel parco è tornata giù da un pezzo. Dobbiamo smettere di aspettarla". Si sbagliava, la palla era ancora per aria. Torna giù ora, in "Terre rare".
Le “terre rare” sono elementi chimici che si trovano in quantità bassissime all’interno di rocce e altri minerali della crosta terrestre. Non sono in realtà così rare ma sono difficilissime da estrarre, una lavorazione che richiede un processo lungo e complesso. Un po’ come avviene per certi sentimenti ed emozioni che si annidano all’interno dell’animo umano e lì risiedono magari per anni prima di riuscire a vedere la luce. È proprio quello che accade a Pietro Paladini, il protagonista “immobile” di Caos calmo che nel nuovo romanzo di Sandro Veronesi acquista invece contorni del tutto diversi. Nove anni dopo, infatti, il mondo di Paladini esplode d’un tratto e le schegge impazzite dopo lo scoppio sembrano buttare all’aria la sua vita. L’affannoso e spasmodico tentativo di catturare i frammenti dispersi (lavoro, amore, figlia, ricordi famigliari, amicizie, rimpianti, facce, voci, desideri) lo porta - e noi con lui - a vivere in un vortice frenetico di vicissitudini e a intrattenere rapporti con tutta una serie di personaggi che la scrittura vivace ed elaborata (senza mai essere sovrabbondante) di Veronesi infilza in una trama avvincente e scoppiettante. Terre rare è un romanzo importante; anzi: è un vero romanzo, perché vi accadono cose e racconta coincidenze che possono succedere solo nei romanzi; sono vicende assai improbabili (ma non incredibili o impossibili) nella vita reale di un uomo, ma trovano invece una collocazione ideale tra le pagine di un romanzo, dove la sapiente ironia e le brillanti invenzioni dell’autore sanno creare un perfetto meccanismo narrativo. La vita di Pietro Paladini è la classica vita da romanzo, e il fatto (vero) che abbia un passato (finto) in un altro romanzo - che peraltro abbiamo amato molto - non fa che renderla ancora più affascinante, eccitante e irresistibile.
Antonio Strepparola
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1 recensioni
martaottantuno - 06/11/2014 09:33