"Al racconto della vita e della morte dell'uomo che ha amato, Oriana Fallaci ha dato la forma del grande romanzo..." (Leo Valiani, "Corriere della Sera"). "Romanzo ideologico, romanzo-verità, romanzo sul Potere e l'anti-Potere, romanzo classico, romanzo moderno, romanzo d'amore, romanzo miracolo." (Marc Kravetz, "Magazine littéraire"). "Una sconvolgente dichiarazione d'amore a un ribelle solitario, assassinato, perché aveva creduto possibile cambiare il mondo e svelarne le ignominie." ("Grand Prix Littéraire de la Ville d'Antibes").
Oriana Fallaci è nata a Firenze nel 1929. Il padre Edoardo era un muratore che per le sue idee antifasciste nell'Italia di Mussolini fu arrestato e torturato dalle camicie nere, episodio che resterà sempre ben impresso nella mente della giovane Oriana, la quale aiuterà la resistenza partigiana portando di nascosto le munizioni.
Sin da bambina il suo sogno era diventare una scrittrice, ma nonostante questo – su consiglio dello zio – si iscrisse a medicina. Durante gli studi inizia però a lavorare come giornalista e