La saggezza spesso si nasconde nelle cose comuni, quotidiane. E gustose, come un caffè. Quella sul caffè sospeso è una delle chicche di pensiero raccolte in questo libro, fatto di aneddoti, riflessioni, parabole e altri pezzetti di vita di tutti i giorni che si trasformano, grazie al magico tocco di Luciano De Crescenzo, in solletico per il cervello. D'altra parte De Crescenzo è un maestro indiscutibile nell'arte di mescolare alto e basso, nel mostrarci la filosofia anche nei posti in cui non avevamo mai pensato che fosse. E così, un piccolo sorso dopo l'altro, ci si trova immersi come per magia nell'atmosfera dell'Atene dei grandi filosofi a parlare di Epicuro e computer, Platone e Internet, Pitagora e il burocratese, mentre Socrate discute con Fedone di fast food e viene sbeffeggiato da un ragazzotto poco riguardoso. In queste pagine si legge dell'ozio e di tutte le sue virtù, dell'ora di dubbio da sostituire a quella di religione, di come relatività ed entropia ci riguardano più da vicino di quanto potremo pensare. E mentre ci stordiscono conversazioni immaginarie e immaginifiche fra Empedocle, Aristotele, Galileo, Newton ed Einstein, capita di interrogarsi sui calendari - da quello di Gregorio XIII a quello di Sabrina Ferilli -, sul "Grande Fratello" secondo la prospettiva di zia Carmela, sull'omosessualità da Socrate al cristianesimo. L'antica Grecia si sposa poi con la vecchia e la nuova Napoli, con l'immondizia di oggi e la miseria di ieri, la creatività infinita dei suoi mestieri, i problemi della giustizia e della casta, e il confine sottilissimo fra la truffa e l'arte di arrangiarsi. "Il caffè sospeso" è un libro ricco e gustoso, un concentrato di spunti per ridere e pensare. Tutto condito sempre dall'ironia, come una giusta quantità di zucchero da mettere nel caffè per renderlo ancora più godibile.