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10 libri da leggere in formato eBook per non sentire il peso della carta

di Antonella Sbriccoli
5 aprile 2016

Sono belli e ci catturano fin dalle prime righe. Ma la mole ci spaventa un po': superano le 500 pagine, spesso anche le 1000 e, al solo vederli, capita di sentirsi a disagio. Riusciremo a dedicare loro il tempo che richiederanno per farsi leggere? Ci ricorderemo del segnalibro che dovremo tenere sempre a portata di mano, o, in alternativa, riempiremo le pagine di orecchie per non perdere il segno? Quanto appesantiranno le nostre borse? Ci entreranno? La mole dei libri "over size" in carta e inchiostro può anche farci passare la voglia di leggere. E se li scaricassimo in formato digitale, per leggerli con la app di Kobo su qualunque supporto? La versione eBook dei super tomi non ha bisogno di segnalibri, si può sottolineare senza avere una matita (e senza rovinare le pagine), non pesa. E, soprattutto, leggendola, la storia procede senza l'ansia di controllare se si è già superata la metà. Ecco 10 volumi che meritano di essere letti in formato eBook per ottenere l' "effetto piuma" nella forma. La sostanza, in carta o bit, rimane la stessa ed è quella che piace a ogni lettore. Vuoi provare? Poi facci sapere come è andata.

 

Città in fiamme di Garth Risk Hallberg (1005 p.)  

Senz'altro l'esordio letterario dell'anno, scritto da un autore che all'epoca narrata non era ancora nato. Siamo a New York nel 1976. La città era una fucina di sperimentazioni e di creatività e Risk Hallberg è riuscito a ricostruire un'atmosfera magnifica, con dei personaggi completi e molto sfaccettati. Ci sono gli uomini di Wall Street, due fratelli appartenenti all'alta società, un aspirante scrittore, tanti anarchici a cui risulta molto facile appiccare un incendio, i ragazzi che vivono alla periferia della nascente scena punk. Una trama magistrale, arricchita da fotografie, finte lettere e fanzine immaginarie, che si dipana per mille pagine belle da leggere. 

Purity di Jonathan Franzen (642 p.)  

Il libro più compiuto di Jonathan Franzen, autore di Le correzioni e Libertà. Ossia il libro su cui ha lavorato più in profondità, fondandolo su una storia di peso e di significato. Soprattutto, in Purity, Franzen mette in scena una vertiginosa serie di personaggi, che sono però la giustificazione di un'accurata indagine sulla natura umana, affrontata con la solita sapienza letteraria franzeniana, e senza rinunciare all'ironia. E come in un progressivo assembramento, i personaggi di Franzen si sovrappongono e finiscono per circondare la protagonista e il lettore, per tutto il libro.

La scuola cattolica di Edoardo Albinati (1294 p.)  

Roma, anni Settanta: un quartiere residenziale, una scuola privata. Sembra che nulla di significativo possa accadere, eppure, per ragioni misteriose, in poco tempo quel rifugio di persone rispettabili viene attraversato da una ventata di follia senza precedenti; appena lasciato il liceo, alcuni ex alunni si scoprono autori di uno dei più clamorosi crimini dell'epoca, il Delitto del Circeo. Edoardo Albinati era un loro compagno di scuola e per quarant'anni ha custodito i segreti di quella "mala educación". Ora li racconta guardandoli come si guarda in fondo a un pozzo dove oscilla, misteriosa e deforme, la propria immagine.

Il cardellino di Donna Tartt (893 p.)  

Una straordinaria avventura dello spirito, tutta giocata sul limite estremo, sul confine impercettibile tra sogno e realtà, verità e menzogna, ricordo e oblio con un protagonista, Theo Decker, che trascorre i suoi intensi anni di formazione sempre in bilico, sospeso tra l’attentato terroristico che ha sconvolto la sua vita e il tentativo di vivere, a volte anche senza emozioni e solo per inerzia. Un romanzo dalla forza espressiva dirompente che nonostante la lunghezza scivola via, trascina anzi il lettore in una specie di inseguimento senza sosta, esaltante e palpitante, grazie a una scrittura fluida e ironica, nel senso più etimologico e “socratico” del termine, quello di una scrittura che dissimula per svelare.

Il Trono di Spade di George R. R. Martin (1495 p.)  

Intrighi e rivalità, guerre e omicidi, amori e tradimenti, presagi e magie si intrecciano nel primo volume della saga de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", definita da Marion Zimmer Bradley "la più bella epopea che io abbia mai letto". Si comincia con il primo, corposo volume e poi non si smette più. 

Wolf Hall di Hilary Mantel (779 p.)  

La regina del romanzo storico Hilary Mantel ci dà un ritratto dell'Inghilterra dei Tudor nel quale il fascino di un'epoca lontana conosce uno splendore rinnovato, che pur senza tradire la cronaca degli eventi nulla ha in comune con la polverosa distanza di una remota pagina di storia: perché in Wolf Hall riusciamo a sentire l'odore acre della lana impregnata dalla pioggia e della terra sotto i piedi, il rilievo delle ossa sotto la pelle, il solco lasciato dai carri nel fango, il fruscio dei topi nei materassi. La pregnanza della scrittura di un'autrice già celeberrima in patria, che dà ora voce e sostanza al suo capolavoro, dilaga in una decodifica, ironica e precisa, della corte inglese: fino a mostrarne l'ossatura segreta, a ribaltarne le prospettive e il canone. E a regalarci un affresco storico straordinario.

2666 di Roberto Bolaño (963 p.)  

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11,99 €
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Ammaliati dalla stupefacente capacità affabulatoria di Bolaño, e dalla sua voce al tempo stesso amabile e ironica, ci addentriamo in un labirinto di luoghi, di segni, di incontri, di libri, di quadri, di sogni, di storie che generano altre storie: un labirinto dove ci aggiriamo frastornati e felici, senza tuttavia sentirci mai perduti. Giacché, pur nel moltiplicarsi vertiginoso degli eventi, dei generi e dei piani temporali, Bolaño sa tenere il suo racconto con mano salda: e il lettore è certo che tutti i nodi che si vanno aggrovigliando si scioglieranno.

La morte del padre di Karl Ove Knausga (505 p.)  

Un libro mondo, scritto in più volumi dal titolo La mia battaglia in un "diario" che si svolge mentre lo leggiamo.

"Scrivere significa portare alla luce l'esistente facendolo emergere dalle ombre di ciò che sappiamo. La scrittura è questo. Non quello che vi succede, non gli avvenimenti che vi si svolgono, ma lì, in se stessa. Lì, risiede il luogo e l'obiettivo dello scrivere. Ma come si arriva a questo lì? Era questa la domanda che mi ponevo mentre seduto su una panchina di quel quartiere di Stoccolma bevevo caffè e i muscoli si stavano rattrappendo dal freddo e il fumo della sigaretta si dissolveva in quell'enorme spazio fatto d'aria che mi sovrastava. Per molti anni avevo cercato di scrivere di mio padre, ma senza riuscirci, sicuramente perché tutto questo era troppo vicino alla mia vita e quindi non era facile costringerlo in un'altra forma, che invece costituisce il presupposto base della letteratura".

Infinite Jest di David Foster Wallace (1281 p.)  

David Foster Wallace ha scritto una vera e propria enciclopedia dei nostri tempi, regalando ai suoi lettori un'opera insieme universale e profondamente generazionale, una autentica nuova commedia umana.
In un futuro non troppo remoto e che somiglia in modo preoccupante al nostro presente, la merce, l'intrattenimento e la pubblicità hanno ormai occupato anche gli interstizi della vita quotidiana. Le droghe sono diffuse ovunque, come una panacea alla noia e alla disperazione. Finché sul mercato irrompe un film misterioso, Infinite Jest , cosí appassionante e ipnotico da cancellare in un istante ogni desiderio se non quello di guardarne le immagini all'infinito, fino alla morte. Nella caccia che si scatena attorno a questa che è la droga perfetta finiscono coinvolti i residenti di una casa di recupero per tossicodipendenti e gli studenti di un'Accademia del Tennis; e ancora imbroglioni, travestiti, artisti falliti, giocatori di football professionistico, medici, bibliofili, studiosi di cinema, cospiratori. 

Gli increati di Antonio Moresco (1013 p.)  

Antonio Moresco è uno degli scrittori più autentici e anticonformisti dei nostri giorni.  In questo enorme volume, trasporta il lettore in una dimensione inaccessibile. Ci si confronta con un'idea di letteratura a tutto campo, che prende di petto l'indicibile, ancora capace di portare sfida, rischio, avventura, sfondamento, invenzione, visione e passaggio, con un'opera che, mai come in questo caso, si pone non solo come mondo ma anche come ultramondo, abolendo le barriere di vita, morte, vita dopo la morte e immortalità. 
Non fatevi spaventare dalle prime pagine: per entrare nella scrittura di Moresco bisogna insistere. 

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