A che servono le cose? Per il proprio benessere materiale, per quello psicologico, per ostentare ricchezza ed entrare in competizione con altri? Chi è in realtà il consumatore, descritto contradditoriamente come un essere razionale che compie le sue scelte a ragion veduta o come un povero 'naif', vittima di pubblicitari disonesti? In questo volume un'antropologa e un economista uniscono le loro competenze per esplorare i significati che stanno alla base del comportamento di consumo, alla ricerca di una razionalità intelligibile che le teorie economiche della domanda non riescono ad afferrare sino in fondo. Secondo gli autori, i beni di consumo non soddisfano soltanto bisogni ed esigenze individuali: definiscono valori e differenze, categorie sociali e culturali; attraverso di essi e il loro uso è possibile comprendere le concezioni del tempo, le differenze tra i sessi, tra le età, tra ciò che è pubblico e privato, i rapporti familiari e di parentela, in ogni tipo di società. Più che oggetti di desiderio, essi sono i fili di un velo che nasconde sotto di sé i rapporti sociali.